A Day in Akabane

Sabato scorso sono stata ad Akabane.

Akabane è il quartiere dove ho vissuto per un anno prima di trasferirmi nell'appartamento di adesso. E' il quartiere dove ho incontrato il signore che mi ha insegnato a suonare il sanshin. E' un posto che amo, perché è abitato da una comunità di persone che si conoscono e si aiutano l'un l'altro, ogni bar o ristorante o negozio ha qualcosa di particolare, e vanta il livello di pazzia pro capite più alto di tutta Tokyo.

C'è la vecchietta che gestisce un negozio di alcolici, che ogni volta che vai a comprare qualcosa ti regala un uovo sodo. C'è il tipo che vende takoyaki che ogni giorno si piazza davanti al suo negozio con le braccia incrociate e la faccia seria e un cappello da polipo, ad aspettare i clienti. C'è il barbone senza gambe che suona la chitarra fuori dalla stazione, talmente male che farebbe sdegnare anche il più stonato dei boyscout. E poi la gente che si addormenta nei cespugli, i vecchietti che fanno a botte con gli ombrelli e si scontrano con le biciclette, le cinesi/filippine che stalkano i salaryman per convincerli ad entrare nel loro locale e i pervertiti gestori di kyabakura che mi fermano alla stazione chiedendomi se voglio lavorare per loro.
Tutto questo è solo un frammento di Akabane, e io l'adoro.

Ma torniamo a noi. Questa volta sono andata ad Akabane non per mangiare takoyaki, né per lavorare in un kyabakura, ma per business. Io, il mio maestro di sanshin e la nostra violinista dovevamo andare a vedere un paio di posti in cui in futuro potremmo fare un concerto.

Primo posto: un negozio specializzato in libri per bambini, aperto da poco, che il weekend ospita musicisti in una sala sul retro.
Appena entrata volevo tornare bambina. Scaffali e scaffali e scaffali di libri pieni di immagini bellissime, gatti e samurai, castelli e principesse. I marmocchi di Akabane devono sentirsi privilegiati.



Finito il soundcheck, siamo passati da un negozio lì vicino. Fuori, l'edificio era completamente coperto di rose, così tante che si faceva fatica a trovare l'entrata, e dentro c'era un negozio di vestiti e tessuti. A quanto pare a volte la padrona del negozio ogni tanto prende e sposta tutti i vestiti, mette al loro posto delle sedie e organizza dei concerti. Geniale.

Questa piccola e innocente creatura è una violinista coi controcazzi
Dopodiché abbiamo proseguito con un altro soundcheck in un piccolo music club sotterraneo sotto ad un locale di nome Enab, il cui proprietario viene sempre a vedere i nostri concerti. Finito il soundcheck la violinista, sempre piena di impegni, ci ha abbandonati e noi siamo andati a riposarci al nuovo shisha bar di Akabane, Shisha de Tree.


Birretta, shisha e sanshin. Il proprietario, Shunpei, ha acconsentito a lasciarci far prove nel suo bar.



E' passato un anno da quando ho cominciato a suonare il sanshin. E' uno strumento abbastanza facile da suonare, con solo tre corde. Ma la differenza di qualità si vede quando lo prende in mano il mio maestro.



Quando si fa ora di andare, prometto di tornare presto e rubo un paio di scatti a Shunpei.

Shunpei è uno di quei tipi che ti ispirano simpatia. Non sembra che sappia come smettere di sorridere, e a guardarlo si capisce che gestire il suo bar è tutto quello di cui ha bisogno per essere felice. E' straordinariamente alto per essere un giapponese, e porta i capelli lunghi e uno stile nel vestire che dicono "col cazzo che diventavo un salaryman".

The Master of shisha
Prima di tornare a casa, una visita è di dovere a Yoriki, il mio standing bar preferito.

E' cominciata la stagione dei tavoli all'aperto. Suoniamo il sanshin mentre le persone di passaggio per strada si fermano a ballare.



1 rockers:

  1. bellissima giornata direi. E' possibile avere una registrazione di un vostro pezzo? sono curioso di sentire un trio del genere...

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