Waking up on the other side

Un giorno ti è accaduto che ti sei svegliata, e non avevi la minima idea di dov'eri.
Era notte fonda quando sei arrivata, quindi non ti ricordavi niente della casa, di come fosse fatta, quanto fosse grande e nemmeno a che piano fossi. E' una sensazione strana, stare sdraiati su un letto in una camera a chiedersi cosa ci sarà fuori.
La camera aveva delle finestre grandi che davano su un terrazzo da cui si vedevano altre case poco distanti e una piscina in giardino; la luce era fortissima, chissà che ora sarà stata.
Sei rimasta lì per un po', c'erano dei fievoli rumori che venivano da oltre la porta, a volte delle voci femminili. Ti sei alzata dal letto.
Il pavimento era di legno, tu scalza in pantaloncini e maglietta, non ci potevi credere. Ti ci erano volute tutte le ultime 24 ore per arrivare fin lì, quello te lo ricordavi bene. Hai aperto la porta.
Sei rimasta lì per un po', nel corridoio, senza sapere bene cosa fare. Da lì potevi vedere una enorme scala a chiocciola circondata da mura di vetro, proprio al centro di -boh- il soggiorno? Eri al primo piano. Fra te e le voci dietro l'angolo c'era solo una porta trasparente.
Ad ogni passo ti rendevi conto sempre di più di quanto la casa fosse grande. Il cuore ti batteva forte mentre camminavi verso quella che doveva essere la cucina. Avevi riconosciuto le voci, loro si erano girati.
Il momento successivo qualcuno ha pronunciato il tuo nome con quell'accento che ti piace tanto, e tu ti sei ritrovata stretta in un abbraccio con la faccia premuta contro il petto di una persona altissima. Sei rimasta lì per un po', e poi hai cominciato a guardarti intorno.
Quel giorno che ti sei svegliata, ed eri in Australia.



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