First week

Vivo Tokyo, respiro Tokyo, ascolto e guardo Tokyo, instancabilmente.
Ogni mattina mi sveglio più o meno alle 5, non perché devo alzarmi, ma perché la mia camera non ha le tende. La mia casa giapponese è piccola e su due piani, caldissima. La mattina, quando scendo c'è I-chan che mi saluta con un sorriso, mentre Nori-kun è collassato a dormire per terra in posizioni strane. Sta studiando per l'esame di ammissione alla scuola ed è sempre stanco..in ogni caso non parla molto con me, è timido. I-chan invece è vivace e parla un sacco, sorride sempre.
Faccio colazione con due morsi di melon pan e scappo, mentre i miei due fratellini guardano la TV. "ittekimasu". "itte rasshai".
Mine-hachimangu è l'ultima fermata dell'autobus n.13 di Kawaguchi, ed è il posto in cui abito. Certo non ti aspetteresti di vedere una straniera che alle 8 di mattina aspetta l'autobus a Mine-hachimangu. Gli sguardi furtivi (e non) ai miei capelli biondi lo confermano, e forse lo conferma anche il fatto che in una settimana mi è capitato per sette sere di essere fermata/abbordata/importunata/nanpata da qualcuno, ma questo è un altro post.
Mentre l'autobus mi porta a Kawaguchi mi godo mezz'ora delle migliori scene da Giappone "cometeloimmaginidaglianimeedaifilm" con vecchiette col cappello di paglia che vanno in bici, ragazzine in divisa scolastica, bambini con la cartellina e i cappellini gialli, la più incasinata rete di fili elettrici del mondo. Da Kawaguchi faccio il mio ingresso a Tokyo, Keihin-Tohoku line e Yamanote finoi a Shin Okubo, in treno ascolto le musichette delle stazioni, cerco di leggere tutte le scritte giapponesi che trovo e mi faccio i viaggi mentali guardando le persone. Al primo hanbaiki (distributore automatico) che mi ispira, mi rifornisco di カルピス Calpis o Pocari sweat.
Shin Okubo è il quartiere coreano. Rispetto ad altre strade di Tokyo forse è più rumoroso, più incasinato e sicuraente più sporco. Qui puoi vedere la gente che fuma per strada e io non mi faccio problemi a mangiare il mio onigiri sulla via per la scuola. E' pieno di Pachinko e ristoranti di cucina coreana, l'odore è molto forte per la strada.
Kai nihongo school. Nella mia classe siamo in 11: con mio grande sollievo e soddisfazione io sono l'unica spaghettara..poi ci sono un inglese, due tedeschi, due americani (uno è per metà cinese), ben quattro polacchi e un turco rompiballe, perché è un diciassettenne nerdotaku-cittadinoonorariodiAkihabara che sa tutto lui, e io e Laurin l'abbiamo soprannominato "kawaisou-chan" (poveretto..o poregramo ha ha). Sta un po' sulle balle a tutti, ma alla fine non è cattivo..solo, lo prenderei a badilate ogni volta che apre la bocca. Gli altri più o meno sono tutti simpatici..io di solito esco con i tedeschi, Laurin e Daniel, e qualche volta si aggrega anche l'american/cinese, Taika. E' una persona stilosa, veste firmato ma non è arrogante, anzi, io e lui scherziamo un sacco. Il nostro passatempo preferito è imitare la parlata delle giapponesine kawaii, lui è bravissimo. Ogni mattina arriva con almeno mezz'ora di ritardo, si siede tutto sudato nei suoi vestiti impeccabili e tira fuori il ventaglio, anche se in classe abbiamo sempre l'aircon a -10° (infatti una delle prime cose che ho imparato a dire è stato "professore potrebbe gentilmente abbassare l'aria condizionata?").
I polacchi sono ok, anche se stanno sempre un po' per i fatti loro, soprattutto le tre ragazze. Due sono patite di idol giapponesi tipo Matsujun e l'altra è una fan di gruppi visual kei. Il tipo, Piotr, è simpatico, una volta è venuto con noi a Roppongi, ha un accento figo e la faccia da bambino.
L'inglese, Ed, vive a Londra ed è un tipo avanti, lavora in un'università. Abbiamo fatto una fatica ignobile per farlo uscire con noi, perché era sempre occupato, ma alla fine siamo riusciti ad uscire un paio di volte anche con la sua ragazza che si chiama come me.
Invece l'americana, Heather, vive a Tokyo con suo marito e di conseguenza a differenza di tutti noi non era sempre in giro per cercare di fare il più possibile, comunque una volta è venuta in izakaya con noi.

Durante le pause tra un'ora e l'altra vado sulla terrazza con Laurin a chiacchierare e guardare Shinjuku spuntare dietro i tetti di Shin Okubo con i suoi grattacieli. Si finisce sempre per inventare qualche nuova cavolata e si torna in classe ridendo fino alle lacrime. Abbiamo talmente tanti inside jokes che quando parliamo nessuno capisce che cazzo stiamo dicendo...anche perché di solito per capire una delle nostre battute è necessario conoscere almeno tre lingue..(e tiriamocela)
Appena finiscono le lezioni, mi prendo il tempo di un respiro  e poi mi immergo nella Tokyo atsui che si apre infinita davanti a me, con chiunque voglia seguirmi.

0 rockers:

Posta un commento

 

Post più popolari