Nessun addio

Questa sera niente uscita dopo karate.
Questa sera, la passerò in sala prove. Suonerò con il mio gruppo al completo un'ultima volta, per quello che sarà un bel po' di tempo. Mesi. E poi chissà.
Niente ultimo concerto, e suona un po' come un'occasione persa. Non ho avuto neanche il tempo di finire l'ultima canzone che avevo scritto.
Questa sera la mia seicento farà meglio a portarmi a casa in fretta. Accorderò per bene la chitarra, l'accordatore lo reggerà Reira, come faceva sempre. Poi farò scattare l'interruttore del Mesa e lo metterò in standby, lui si accenderà fedele con quel crack che mi piace tanto e aspetterà paziente con il suo led viola.
Mik, sposta la batteria indietro, non vedi che abbiamo la grancassa sui piedi. maaaa uffaaa
Chissà quali saranno le ultime frasi sceme che scriveremo sul libretto blu.
Noc stasera non sederti, non mi interessa se sei stanco. Tira fuori il tuo miglior sorriso ebete e attacca l'intro come si deve.
Il Mesa ha bisogno solo di qualche minuto. Al terzo sorso di birra sposterò l'interruttore su "on", le mie mani cercheranno di dare il meglio e le valvole calde faranno il resto. Mi lascerò avvolgere da quel suono caldo graffiante e potente, mischiato alla voce di Reira che gioca con le mie note. E niente più pensieri.
Falla tamarra, Mik.

Era già successo che non suonassi più per tanto tempo, ma per qualche motivo questa volta suona come qualcosa di definitivo.
Sono tranquilla.
Mi rimane sempre una maglietta con il tuo profumo, un biglietto per il Giappone e tanti kanji da studiare. Un microfono che non userò, una chitarra che si sentirà un po' sola e un bassista con la faccia da Noc.
Una musica in testa che ancora non riesco a definire, e il ricordo di un quaderno che mi hai fatto leggere quando sei tornata. Mi ha fatto felice.

Questa sera nessun addio.

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