Moi Finland #2

06.01.2010
Ritorno.

Ora posso dire che ne è valsa la pena. Resistere per tre ore senza uccidere quel bambino che continuava a tirare calci al mio sedile in aereo si è rivelata la cosa più giusta da fare.

Adesso anche tu Finlandia sei entrata nel mio cuore. Sei andata a sederti fra Perth e Londra e sgranocchiando pop-corn mi hai osservata mentre sfidavo fiera i tuoi -20 gradi, mentre mi ghiacciavo le mani per farti una foto, mentre facevo piccole conquiste riuscendo ad ordinare una birra in un bar. yksi olut kiitos.





C'è qualcosa di magico nello svegliarsi la mattina e vedere i cristalli di ghiaccio sulla finestra. La neve crea un silenzio ovattato che è la prima cosa che senti appena sveglia. 





Questa lingua è come il suo paese, fredda e calda allo stesso tempo. Dopo un po' non faresti più a meno di ascoltarla, con le sue L rotonde e le sue vocali mescolate, con la A che sembra una E e la U che sembra una I.




E' qui che ci sta bene la neve, è qui che ci sta bene il freddo. Dopo un po' che si è chiusi in casa viene quasi voglia di uscire.





E' qui che ci sta bene la sauna, questa entra di diritto nella top-ten delle cose più belle che io abbia mai fatto. E ora capisco perché in Finlandia quasi tutti hanno la sauna a casa.
In più farla con un'amica, nude a sorseggiare birra e chiacchierare mentre quel caldo ci avvolgeva e cancellava qualsiasi ricordo della neve e del ghiaccio. I nostri corpi sono così diversi, come le nostre culture e il freddo dei nostri paesi. Io metto l'aceto nell'insalata, lei mette la senape nella minestra.

Ovunque vada, non mi stancherò mai di queste differenze.

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